The Last Supper measures 450× 870 centimeters (15 feet × 29 ft) and covers the back wall of the dining hall at the monastery of Santa Maria delle Grazie in Milan, Italy. The theme was a traditional one for refectories, although the room was not a refectory at the time that Leonardo painted it. The main church building had only recently been completed (in 1497), but was remodeled by Bramante, hired by Ludovico Sforza to build a Sforza family mausoleum. The painting was commissioned by Sforza to be the centerpiece of the mausoleum. The lunettes above the main painting, formed by the triple arched ceiling of the refectory, are painted with Sforza coats-of-arms. The opposite wall of the refectory is covered by the Crucifixion fresco by Giovanni Donato da Montorfano, to which Leonardo added figures of the Sforza family in tempera. (These figures have deteriorated in much the same way as has The Last Supper.) Leonardobegan work on The Last Supper in 1495 and completed it in 1498—he did not work on the painting continuously. This beginning date is not certain, as "the archives of the convent have been destroyed and our meagre documents date from 1497 when the painting was nearly finished.
L'Ultima cena (dettaanche il Cenacolo) è un dipinto di Leonardo da Vinci eseguito per il suo committente, il duca di Milano Ludovico Sforza. Rappresenta la scena dell'ultima cena di Gesù; il dipinto si basa sul Vangelo di Giovanni 13:21, nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi discepoli.
L'operamisura 4,6 × 8,8 m e si trova nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Leonardo iniziò a lavorarvi nel 1495 e la completò nel 1498, come testimoniato da Luca Pacioli che in data 4 febbraio di quell'anno ne parla come di un'opera compiuta.
Come è noto, non si tratta di un affresco, in quanto Leonardo non ha mai realizzato affreschi nel senso esatto del termine. L'affresco è caratterizzato da una pittura stesa su uno strato di intonaco ancora fresco dove, a seguito del fenomeno di carbonatazione, il pigmento della pittura diventa parte dell'intonaco stesso garantendo una grande resistenza nel tempo. Leonardo, invece, a causa dei suoi lunghi tempi realizzativi e delle frequenti correzioni in vista del risultato finale, non "affrescava", metodo che richiede grande rapidità di esecuzione. Prediligeva invece dipingere su muro come dipingeva su tavola; i recentirestauri hanno permesso di appurare che l'artista usò una tempera grassa a base di olio di lino e di uovo stesa su un duplice strato di intonaco. La tecnica impiegata e l'uso di materiali organici, però, determinò ben presto un degrado dell'opera già citato dal Vasari nelle Vite. Stupisce nel Cenacolo la presenza di dettagli molto precisi visibili solo da distanza ravvicinata.
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L'Ultima cena (dettaanche il Cenacolo) è un dipinto di Leonardo da Vinci eseguito per il suo committente, il duca di Milano Ludovico Sforza. Rappresenta la scena dell'ultima cena di Gesù; il dipinto si basa sul Vangelo di Giovanni 13:21, nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi discepoli.
L'operamisura 4,6 × 8,8 m e si trova nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Leonardo iniziò a lavorarvi nel 1495 e la completò nel 1498, come testimoniato da Luca Pacioli che in data 4 febbraio di quell'anno ne parla come di un'opera compiuta.
Come è noto, non si tratta di un affresco, in quanto Leonardo non ha mai realizzato affreschi nel senso esatto del termine. L'affresco è caratterizzato da una pittura stesa su uno strato di intonaco ancora fresco dove, a seguito del fenomeno di carbonatazione, il pigmento della pittura diventa parte dell'intonaco stesso garantendo una grande resistenza nel tempo. Leonardo, invece, a causa dei suoi lunghi tempi realizzativi e delle frequenti correzioni in vista del risultato finale, non "affrescava", metodo che richiede grande rapidità di esecuzione. Prediligeva invece dipingere su muro come dipingeva su tavola; i recentirestauri hanno permesso di appurare che l'artista usò una tempera grassa a base di olio di lino e di uovo stesa su un duplice strato di intonaco. La tecnica impiegata e l'uso di materiali organici, però, determinò ben presto un degrado dell'opera già citato dal Vasari nelle Vite. Stupisce nel Cenacolo la presenza di dettagli molto precisi visibili solo da distanza ravvicinata.
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